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Immagine del redattoreMichele Carrani

Vince il Destra-Centro (e l'astensionismo).

Un risultato ai più scontato quello scaturito dalle votazioni in Lombardia e nel Lazio. Ma chi è il vero vincitore della competizione?

Il Destra-Centro (volutamente dallo sbilanciamento) ha vinto in maniera netta in ambedue le regioni e la bilancia della coalizione pende, come facilmente ipotizzabile, verso Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni si assesta su cifre importanti e conferma il voto delle politiche in entrambe le regioni. La Lega, seppur con percentuali inferiori rispetto a Fdi, recupera punti percentuali in Lombardia e si assesta con i valori delle politiche nel Lazio. Forza Italia, terza gamba della coalizione, si assesta anch’essa sui voti presi nelle scorse politiche, perdendo qualche punto percentuale in favore della coalizione della Moratti in Lombardia.


Il CentroSinistra è il vero sconfitto uscito da queste elezioni. Un chiaro segno di una non volontà del proprio elettorato di presentarsi alle urne. Taluni a causa della scontata vittoria del Centrodestra, altri perché stanchi dell’iter intrapreso dal partito, che sembra occuparsi e preoccuparsi solamente delle primarie di partito.


Il Terzo Polo esce scottato da questa competizione elettorale. In Lombardia raccoglie quasi la metà dei punti percentuale, dove invece alle politiche, Milano in primis, aveva fatto un vero exploit. Calenda ha accettato la sconfitta e ha chiesto a maggior ragione la creazione di un centro riformista, popolare e liberale.


In queste regionali hanno votato il 40% degli aventi diritto. La scarsa offerta politica, il disinteresse dilagante dei giovani e non, portano alle urne in Italia oramai la metà degli aventi diritto. La democrazia non è messa a repentaglio da ciò, ma la rappresentatività sì e bisogna trovare un argine a questa ignavia e a questo disinteresse da parte dei cittadini.


La politica deve tornare al centro della questione pubblica e dell’interesse dei cittadini e noi, come Diversa, cerchiamo ogni giorno di riavvicinare i disillusi della politica alle tematiche di interesse per la nazione.


“L’apoliticità non esiste, tutto è politica”. (Thomas Mann)


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