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Immagine del redattoreMichele Carrani

“Vento di cambiamento”.

“The day after” le elezioni in Abruzzo viene raffreddato l’entusiasmo del “campo largo” fresco vincitore, seppur in maniera risicata, delle elezioni in Sardegna.

A vincere in Abruzzo è il Destra-Centro che conferma il Presidente in carica Marco Marsilio con il 53,4% dei voti. All’interno della coalizione fa da padrone il partito della Presidente Giorgia Meloni con il 24%, seguito da Forza Italia al 13%, Lega al 7,6.

Chiudono le altre liste di centrodestra e civiche a sostegno di Marsilio con il 10%.



Il “campo largo” a sostegno di Luciano D’amico raccoglie il 46,6%. All’interno della coalizione il Partito Democratico raccoglie il 20% dei consensi, il Movimento Cinque Stelle il 6%, a seguire intorno al 3%: Azione, Alleanza verdi Sinistra, Italia Viva.

Il Presidente Marsilio consolida la sua leadership soprattutto nel capoluogo ma vince anche nelle altre province, fatta eccezione per quella di Teramo, dove Luciano d’Amico ha avuto la meglio.

In una elezione dove solamente il 52% degli aventi diritto si è recato alle urne, a vincere e convincere è il

Destra-Centro, nonostante la difficoltà di trovare uomini e donne affidabili sul territorio.

È palese quanto i cittadini votino per il partito nazionale e non per la rappresentanza territoriale.

Il centrosinistra nonostante la candidatura di un uomo molto apprezzato come D’Amico e nonostante la convergenza nella coalizione di tutto ciò che non si consideri di Destra nel panorama politico, non riesce comunque a ottenere la maggioranza dei voti

La segretaria Schlein ha finalmente ragione: “Non ci hanno visto arrivare”.

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