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Immagine del redattoreValerio Lall

USA: davvero la più grande democrazia al mondo?.

In un clima di corsa alle elezioni presidenziali USA 2024, non ci si poteva aspettare altro che l’ennesima riproposizione echeggiante della gloriosa etichetta contraddistinguente la nazione americana, ovvero quella della più grande democrazia del mondo. Tuttavia, possiamo essere così sicuri della completa veridicità diuna tal etichetta?

Infatti, come molte volte sottolineato da vari esperti, negli Stati Uniti non vige una vera e propria Democrazia perfetta. Tra le varie testimonianze paradigmatiche di questa situazione vi si annovera quella del politologo cileno David Altman, il quale ha evidenziato una dissonanza cognitiva tra quello che i cittadini statunitensi pensano delle loro istituzioni e la realtà.

 


Nonostante la Nazione a stelle e strisce sia comunemente associata all'ideale democratico, vi sono chiari contrasti che vanno oltre la rappresentazione ideale. Questi includono episodi evidenti, come l'intervento militare a sostegno dei regimi dittatoriali in America Latina durante la Guerra Fredda. Tuttavia, c'è anche un caso meno conosciuto e più lontano dall'attenzione del pubblico, ovvero il concetto di "deep state".

 

Premessa doverosa, con quest’ultimo concetto non si vuole alludere a niente di oscuro o, peggio ancora, complottistico. Con deep state si intende l’alta burocrazia, ovvero l’insieme degli apparati che lo Stato si da per svolgere i suoi incarichi. Tra le principali organizzazioni si annovera la diplomazia, l’esercito e la polizia. Pertanto, la presenza dello Stato profondo è diffusa in tutti gli stati, manifestandosi con intensità variabile, che può essere più o meno pronunciata a seconda del contesto.

 

Tuttavia, il concetto di deep state è più complesso e articolato di quanto si possa pensare. Ergo, per una migliore comprensione della tematica, si consiglia la lettura del numero 8/18 della rivista Limes, intitolato “Stati profondi, gli abissi del potere”.

 

Per il deep state americano, in questo caso, esso può veramente essere definito come quello più grande al mondo. Basti pensare al Pentagono, il quale, con più di tre milioni di dipendenti al suo interno, si può qualificare come uno dei più grandi datori di lavoro al mondo.

Tuttavia, questo potente Stato profondo costituisce da vero e proprio freno inibitore all’azione politica, contribuendo così a un notevole deficit democratico essendo la volontà popolare non rispettata in diverse occasioni. Ne sono da esempio le varie promesse elettorali non mantenute da Donald Trump in politica estera.

 

Last but not least, la parola “democrazia” non viene nemmeno citata dalla Costituzione americana.

Di conseguenza, si potrebbe concludere che quando gli americani propugnano l’idea di “democratizzare” il mondo, la loro intenzione reale è di americanizzarlo, ossia di renderlo a propria immagine somiglianza.

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