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Immagine del redattoreEdoardo Cei

Trump e la NATO: quanto destinano gli Stati alla difesa?.

Il tycoon statunitense, nel bel mezzo di un comizio elettorale in South Carolina, ha affermato che, qualora la Russia dovesse allargare il conflitto all’Europa, lui stesso la inviterebbe a fare “ciò che vuole” se il paese in questione non dedica il 2% della propria spesa pubblica alla difesa.



Il tema del contributo militare dei partner europei non è di certo nuovo. Infatti, secondo quanto riportato in due vertici del 2014 e 2016 dell’organizzazione del Nord Atlantico, ad ogni stato membro viene imposto un target di spesa pubblica del 2% del PIL per la difesa, ma, nonostante ciò, non tutti i paesi si sono mai spinti a questa determinata cifra.


Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha comunicato che 18 Stati membri dell’Alleanza atlantica si impegneranno a destinare il 2% del loro PIL per la difesa entro il 2024. Questo comporterà un investimento senza precedenti da parte degli Stati europei, che ammonta a 380 miliardi di dollari, equivalente al 2% del loro PIL combinato. L’aumento segue una tendenza già in atto, poiché nel 2023 gli Stati europei e il Canada hanno registrato un incremento delle spese militari dell’11%. Nonostante ciò, Stoltenberg ritiene che ci sia ancora molto da fare, poiché alcuni di loro devono ancora compiere progressi significativi.

In ogni caso, i paesi più virtuosi sono Stati Uniti, che spendono circa il 3,5% del proprio PIL, Polonia (3,9%) e Grecia (3,01%). Mentre anche Lituania, Finlandia, Romania, Ungheria, Lettonia, Regno Unito e Slovacchia rispettano tale vincolo, ci sono molti paesi che questo valore non lo hanno ancora raggiunto, come Lussemburgo (0,72%), Belgio (1,13%) e Spagna (1,26%). Sotto l’obiettivo del 2% ci sono Turchia, Slovenia, Canada, Portogallo, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Norvegia, Olanda, Albania, Croazia, Bulgaria, Macedonia del Nord, Montenegro e Francia.

L’Italia è sotto il 2%. Secondo l’ultimo rapporto Nato, il rapporto tra spese militari e Pil in Italia nel 2023 è pari all’1,46% del Pil, cifra che è scesa parecchio negli ultimi anni e che sembra rimarrà stabile anche nel prossimo biennio.

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