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Referendum del 12 giugno

Il nostro punto di vista, la spiegazione dei quesiti referendari sono sul nostro profilo Instagram


Diversa è un progetto apartitico e indipendente: abbiamo sempre rivendicato questa autonomia, rimanendo il più possibile oggettivi e cercando di fare un’informazione libera e plurale.

Altresì crediamo che in alcuni casi, pur restando aperti al dialogo e al confronto, sia doveroso prendere una posizione: sul Referendum Giustizia, oggi, abbiamo scelto di votare 5 SÌ.


Come molti obiettano, è improprio che i cittadini legiferino su questi temi: rispondiamo che i referendum sono innanzitutto un modo per coinvolgere l’opinione pubblica, perlopiù estranea alla burocrazia parlamentare, e che il senso politico di questa consultazione è quello di dare un supporto alla Riforma Cartabia (che amplia 3/5 quesiti), per accelerarne la discussione e l’attuazione.


Oggi, ci esponiamo per sostenere una riforma urgente del sistema giudiziario, le cui disfunzioni e iniquità sono state troppo spesso taciute: il senso di impunità dei magistrati, lo strapotere delle correnti, la mancanza di meritocrazia e di una valutazione terza, hanno favorito la commistione tra due poteri che devono restare separati in uno stato di diritto.


In più, tolti tre quesiti “tecnici” (separazione delle carriere, valutazione dei magistrati e riforma del CSM), pensiamo che votare SÌ ai primi due sia anche e soprattutto una scelta etica.


Chi è convintamente garantista non può che ribadire il principio di innocenza fino a prova contraria e fino all’ultimo grado di giudizio. Se la legge Severino è stata un’efficace arma anticorruzione, è anche causa di ingiustizie che devono essere corrette; il dilemma è sempre uno: meglio un potenziale colpevole impunito o che venga perseguitato un innocente?


Riguardo alla custodia cautelare, basterebbe riportare che 1/3 dei carcerati in Italia è detenuto ingiustamente per chiarire la gravità del problema: se il carcere preventivo per un potenziale colpevole è una sproporzione della pena, per un innocente è una tortura. La dignità della persona è inviolabile e non può essere minata dalle autorità che dovrebbero tutelarla.


Per questo, oggi voteremo 5 SÌ: anche se non dovesse essere raggiunto il quorum, speriamo che un segnale arrivi forte e chiaro.


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