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diversaitalia

Non ne POSsiamo più!

Il tema del Pos e più in generale del pagamento elettronico è motivo di scontro tra le varie anime della penisola italiana, soprattutto tra commercianti e clienti.

Il Governo, tutt’ora, dibatte in Europa per l’obbligo di accettazione da parte dei commercianti di pagamento con POS, per portarlo, come vorrebbe l’esecutivo, a €60.

Verosimilmente si arriverà all’obbligo per gli esercenti di accettare pagamenti con carta di credito sopra i €40.

La fazione che vorrebbe come principale metodo di pagamento quello elettronico sostiene la sua scelta per lo smacco che farebbe nei confronti dell’evasione fiscale, che in Italia è un problema di non poco conto.

Chi invece, vuole e difende strenuamente il pagamento in contanti lo rivendica per libertà di utilizzo dello stesso, per le alte spese di gestione e per la privacy, che al contrario del contante, il pagamento elettronico è elemento tracciabile.

Noi, come gran parte degli italiani ci schieriamo sia a favore della libertà che a favore della modernità (e della comodità). Quest’ultima è un concetto assai diverso rispetto allo smodato progressismo di taluni che vorrebbero i pagamenti solamente tramite mezzi elettronici. Un individuo deve essere libero di scegliere quale meccanismo utilizzare, al contempo il commerciante deve avere una condizione tale per cui non abbia un compenso troppo basso a causa dello stesso.

A questo punto le problematicità sono tre: l’ignoranza di alcuni esercenti nella scelta del circuito bancario che più li farebbe risparmiare nelle transazioni elettroniche; la volontà di alcuni commercianti di proseguire con i pagamenti in contanti per evitare di battere scontrini; la mancanza di dialogo tra Stato e circuiti bancari.

Molti esercenti utilizzano il POS, tanti altri invece cercano ogni espediente per evitarlo. I costi del pagamento elettronico si attestano intorno all’1% della transazione (€1 ogni 100 caffè venduti) e l’attivazione è una tantum (mediamente €30 al mese).

Mettetevi in regola, lo Stato si attivi, basta sceneggiate (stile “alcuni” taxisti milanesi) e fateci pagare!

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