Quello che emerge dall’ultimo rapporto sulla povertà e l’esclusione sociale stilato dalla Caritas Italiana è tutto fuorché rassicurante.
I dati mostrano come in Italia, i poveri assoluti, ovvero i soggetti che non possono sostenere le spese minime per condurre una vita accettabile, sono oggi 5,6 milioni.
Il 9,4% della popolazione italiana si trova quindi in una situazione economica a dir poco disagiata.
Confrontando le stime di oggi con quelle passate, si nota come gli italiani in povertà assoluta sono passati da 1,8 milioni del 2007 ai 5,6 attuali. Sono circa due milioni le famiglie che in Italia vivono quotidianamente questo disagio.
Non siamo a favore di redditi universali che andrebbero solamente a incrementare la spesa pubblica o di misure che tendono molte volte ad arricchire chi di sussidi bisogno non ne ha, come il reddito di cittadinanza. Resta il fatto che il nuovo esecutivo che a breve si insedierà al governo, dovrà trovare una quadra tra quello che deve essere un reddito di inclusione e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Non c’è più tempo per litigi, battaglie ideologiche, dispute di poltrone.
L’Italia ha bisogno di riforme, ora.
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