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Immagine del redattoreJakob Joseph Burkhart

La Meloni in visita a Pechino.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è andata in visita nella Repubblica Popolare Cinese, la prima dopo l’uscita dell’Italia dal Memorandum sulla Via della Seta firmato dal governo Conte I - la stessa premier criticò quella scelta allora. Fino all’anno scorso l’Italia era l’unico paese del G7 ad essere firmatario del memorandum.

Un viaggio opportuno, visto che Berlino e Parigi hanno continuato a vedersi con i leader di Pechino in una situazione globale piuttosto complessa. Oltre a ciò, l’Asia-Pacifico è ormai il centro del sistema.

I valori in campo sono abbastanza impari, visto che sulla bilancia commerciale il Dragone ha un peso maggiore rispetto a Roma, come ammesso dalla stessa premier in forum per le imprese Italia-Cina. C’è da aggiungere che nel 2023 si è registrato un calo nelle importazioni cinesi in Italia.[1]

Oltre a ciò, le partecipazioni cinesi in Italia sono piuttosto importanti, come Porto di Trieste, Autostrade per l’Italia, Ferretti, Vado Ligure, e Pirelli: insomma, aziende importanti e infrastrutture. Inoltre, rispetto alla Francia e alla Germania il Belpaese esporta decisamente meno in Cina, per ragioni strutturali.

Non a caso, la Meloni ha poi dichiarato nello stesso business forum a Pechino che il rafforzamento dei legami economici richiederebbe sforzi per “rendere le relazioni commerciali più giuste e vantaggiose per tutti”.[2] La leader italiana ha anche aggiunto che vi è la necessità di un migliore accesso al mercato cinese e di una maggiore protezione della proprietà intellettuale - problema sempre presente nelle relazioni commerciali tra le aziende occidentali nei confronti delle concorrenti cinesi.[3]


Cambierà qualcosa? Tutto sommato non cambierà molto, alla luce della situazione internazionale e dei diversi valori in campo. Difficilmente l’Italia da sola, come altre nazioni europee, può competere contro il mercato cinese, anche per una questione di numeri dal punto di vista della produzione e del consumo.

Non sono nemmeno da sottovalutare le visioni del capo del governo italiano nei confronti di Pechino e il suo forte atlantismo. Ma, molte volte le visioni dei leader vengono piegate dalla realtà. Per esempio, il terzo valico di Genova è un’opera pubblica molto importante per l’Italia, poichè consentirebbe di gestire più rapidamente le merci in arrivo al porto di Genova e di smistarle oltre le montagne in pianura padana dove l’industria italiana è maggiormente concentrata. L'infrastruttura costa parecchio e non sarebbe un caso se Pechino fosse interessata ad investirci, ne trarrebbero anche loro dei benefici. Si tratterebbe di una grandiosa “porta per l’Europa” per Pechino (che non ha ancora trovato), data la posizione centrale di Milano e le infrastrutture che partono (e che partiranno) verso il resto dell’Europa.

 

Ma Melodi invece? Non è un mistero che dal punto di vista regionale Nuova Delhi e Pechino sono due potenze rivali. Non è neanche un mistero che l’India è vista meglio da Washington che Pechino. Non è un mistero che Modi stia cercando di ritagliarsi uno spazio e mettere il suo Paese nelle condizioni di essere un buon sostituto al rivale asiatico per i paesi europei - vedi soprattutto la Germania. [4] Quindi, è normale che Nuova Delhi non abbia preso bene questa visita.

Certo, andare verso una diversificazioni dei partner commerciali sarebbe una buona strada da perseguire, anche perché seguirebbe la linea emersa dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Giorgia Meloni ha avvertito di un potenziale rischio per l’Europa derivante da un’eccessiva dipendenza dalle aziende cinesi nelle catene di approvvigionamento strategiche.[5]


Rimane il fatto, però, che l’Italia doverosamente deve cercare di ritagliarsi uno spazio più ampio data la sua posizione geografica: è nel mezzo del Mediterraneo ed è più vicina al Canale di Suez che consente in viaggio più breve per e dall’Oceano Indiano. Oltre alle via marittime, le nuove infrastrutture che porteranno verso la Mitteleuropa daranno maggiore forza a questo vantaggio geografico/strategico.


Note:


[1] infoMercatiEsteri, Scambi Commerciali (CINA), https://www.infomercatiesteri.it/scambi_commerciali.php?id_paesi=122#


[2] KAZMIN Amy e LEAHY Joe, Italy’s Meloni pledges ‘relaunch’ of relations with China, in ft.com, 29 luglio 2024


[3] KAZMIN Amy e LEAHY Joe, Italy’s Giorgia Meloni pledges ‘relaunch’ of ties with China, in ft.com, 29 luglio 2024


[4] È anche giusto specificare che tali mosse non capitano dall’oggi al domani e che sono piene di rischi.


[5] KAZMIN Amy e LEAHY Joe, Italy’s Giorgia Meloni pledges ‘relaunch’ of ties with China, in ft.com, 29 luglio 2024

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