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Immagine del redattoreMichele Carrani

L’eredità di Alcide De Gasperi

Sessantotto anni fa ci lasciava Alcide De Gasperi, ultimo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia e primo dell’era Repubblicana.



Facente parte dei padri costituenti, De Gasperi è tra le maggiori figure di spicco politico della prima repubblica.

Il suo primo obiettivo è stato l’ancoraggio dell’Italia al blocco occidentale, costruendo, ovviamente insieme ad altre illustri personalità, un grande partito cattolico di massa che potesse rappresentare la maggioranza della popolazione italiana: la Democrazia Cristiana.

Negli anni della “era De Gasperi”, l’Italia ebbe notevoli successi interni: l’emanazione di una nuova costituzione, il risanamento economico interno e la cooperazione internazionale. A lui vanno la stragrande maggioranza dei meriti per la ricostruzione italiana del dopoguerra, ma anche le posizioni italiane in politica estera: si impegnò nella costituzione del Consiglio d’Europa e convinse gli italiani a prendere parte sia al Piano Marshall che alla NATO. Fu uno dei primi, infatti, a parlare di un’Europa unita, mediando tra Francia e Germania, accogliendo l’appello di Robert Schuman che ha portato alla creazione della CECA nel 1954 e ispirato la Comunità Economica Europea che sarebbe nata pochi anni dopo la sua dipartita.

Il principio cardine di Alcide De Gasperi è stato quello del conseguimento del bene comune, non trascurando la ricerca dell’equilibrio e la prevenzione dei particolarismi. La sua visione, seppur fortemente volenterosa di una unità europea, non ha mai rimpiazzato o messo in secondo piano la figura delle singole nazioni. A suo dire, l’Europa unita, era necessaria per risanare le ferite inflitte al continente dalle due guerre mondiali e avrebbe portato ai singoli stati un aiuto a completarsi a vicenda.

“Il futuro non verrà costruito con la forza, nemmeno con il desiderio di conquista ma attraverso la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di consenso costruttivo e il rispetto della libertà”

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