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Immagine del redattoreMichele Carrani

Il problema migranti.

Il bilaterale avvenuto ieri a Palazzo Chigi tra Italia e Germania ha trattato soprattutto l’emergenza migratoria (e la guerra in Ucraina).

Il Presidente tedesco Olaf Scholz ha sottolineato il difficile ruolo dell’Italia (insieme a quello della Grecia e degli altri paesi mediterranei) nella gestione dei rifugiati visto l’alto numero di arrivi. Ha anche enunciato che questi paesi non devono essere lasciati soli e che vi è la necessità di adottare un approccio che intersechi solidarietà e responsabilità.

La Presidente Meloni ha sottolineato l’importanza di trovare un accordo tra il Fondo Monetario Internazionale e la Tunisia, poiché la stabilizzazione di quest’ultima porterebbe un aiuto importante nell’arginare i flussi illegali.

Nel mentre, a Lussemburgo, è stato raggiunto l’accordo tra i Ministri degli Interni dei paesi UE riguardo il Patto sulla migrazione. I paesi contrari sono stati Ungheria e Polonia mentre si sono astenuti Malta, Slovacchia, Lituania e Bulgaria.

Soddisfatto il Ministro Piantedosi in quanto le proposte italiane hanno avuto grande consenso. Il Ministro ha inoltre espresso un rifiuto totale alla compensazione economica nei confronti dei paesi di primo ingresso per la gestione degli immigrati irregolari nei propri territori.

Il regolamento di Dublino sull’asilo (si fa carico del migrante il primo paese di approdo) non viene superato ma circondato da meccanismi di solidarietà (monetari) e di una procedura comune europea, che indica: 12 settimane limite per evadere domande di asilo; 30 mila ricollocamenti annui, dove i paesi che non saranno d’accordo ad accoglierli pagheranno 20 mila euro a migrante.

I paesi terzi sicuri per i rimpatri sono stati molto dibattuti. Essi verranno decisi dai singoli stati.

I passi successivi del percorso normativo avverranno attraverso negoziati nel Parlamento Europeo con l’auspicio di un’approvazione definitiva entro la fine della legislatura.

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