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Il 4 novembre.

Oggi, 4 Novembre, l’Italia festeggia la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, che commemora la Vittoria della I Guerra Mondiale.

Venne istituita nel 1919, ad un anno dall’entrata in vigore dell’Armistizio di Villa Giusti, che sanciva la resa dell’Austria-Ungheria all’esercito italiano; due anni più tardi, la data del 4 Novembre venne scelta simbolicamente per la tumulazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria.

Il 4 Novembre è uno dei più autentici simboli fondativi dell’identità nazionale italiana, e per capirlo bisogna capire quanto peso abbia avuto il dramma della Prima guerra mondiale: un momento di lutti e sofferenze ineguagliabili, ma anche di autentica fratellanza e solidarietà per la Nazione e per il Popolo intero. In più, la vittoria sull’Austria Ungheria pose fine al Risorgimento italiano, con l’unificazione di Trento e Trieste.

La Giornata dell’Unità nazionale e le celebrazioni della Vittoria divennero bandiere del Fascismo, che faceva leva proprio sui sentimenti nazionalisti e militaristi, e affondava le sue radici nell’esperienza della Grande Guerra. Proprio per questo, nell’Italia repubblicana, il 4 Novembre venne spesso contestato, contrapponendovi l’esperienza della Resistenza antifascista, e progressivamente perse di importanza (fino agli anni Settanta era addirittura giorno festivo).

Ad oltre cent’anni di distanza, bisogna continuare ad essere testimoni del sacrificio e del coraggio dei nostri Padri, ma anche degli orrori, dei lutti e delle sofferenze della guerra: è necessario evidenziare il carattere universale e l’alto valore civico che questa data ricorda, che sono i motivi per cui dall’Italia liberale, alla dittatura fascista, alla Repubblica, è sopravvissuta come festività civile.

Come il 25 Aprile, il 4 Novembre è inserito tra i Simboli Patri, ad imperitura memoria del valore dell’autodeterminazione dei popoli e della libertà dall’oppressione: come ha ricordato oggi il Presidente Mattarella, “la nostra storia è frutto anche di quel dolore”.

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