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Immagine del redattoreMichele Carrani

Grazie Silvio.

A prescindere dall’estrazione politica, dall’idea di industria o da simpatie calcistiche, Silvio Berlusconi è stato uno specchio della società italiana che ci ha accompagnato per cinquant’anni.

Una figura che rientra - a torto o a ragione - tra le figure iconiche del nostro paese.

Non staremo a fare prosopopee sui suoi fasti imprenditoriali, sulle vittorie politiche o - “travagliamente” parlando - sulle sue peripezie giuridiche: la sua storia la conosciamo tutti.

Finisce un’era, quella “berlusconiana”, che lascia socialmente e politicamente una voragine. Il tema non è l’addio di Berlusconi, ma cosa comporta la sua scomparsa, da chi e con quali modalità verrà raccolto il testimone di una figura così controversa quanto carismatica e vincente.

Noi di dubbi non ne abbiamo: oggi è venuta a mancare una figura fondamentale, a cui riconosciamo un’importanza nella storia italiana politica e sociale.


Grazie Silvio, sopratutto per averci allontanato nel 1994 dallo specchio di un'Italia non libera e democratica.


Ad maiora Cavaliere.


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