top of page
Immagine del redattoreMichele Carrani

Giovanni Falcone.

Il 23 maggio del 1992 veniva a mancare, insieme alla moglie e magistrato Francesca Morvillo e agli uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, uno dei più noti magistrati italiani nella lotta alla mafia: Giovanni Falcone.

L’attentato, preparato da Cosa Nostra per mano di Giovanni Brusca ed altri complici, è stato l’apogeo della guerra mafiosa nei confronti dello Stato e che ha fatto perdere ad esso uno dei più importanti combattenti per la legalità e libertà.

Falcone, insieme all’amico e magistrato Paolo Borsellino, è stato uno degli esempi migliori di ciò che si può considerare “uomo di Stato”. La sua lotta nei confronti della malavita organizzata è stata un raggio di luce, un faro in una notte nebbiosa per il popolo siculo e più in generale per il popolo italiano. Tra i meriti di cui si può annoverare è l’inquisizione di cinquecento mafiosi, processati poi nella nota aula bunker del carcere di Palermo.

Ricordiamo oggi un uomo che ha combattuto a caro prezzo la libertà di un territorio intero e di tutta la brava gente che lo vive.

Come Diversa siamo fieri di avere come figure di riferimento uomini come Giovanni Falcone e ci schieriamo sempre, senza dubbi o tentennamenti, contro quella “montagna di merda” che è la mafia e al fianco della legalità, dello Stato e della libertà.

“Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia il suo dovere.”

Comments


bottom of page