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Immagine del redattoreMichele Carrani

Festa della Liberazione.

Oggi, come ogni anno, si celebra la festa della liberazione. Una data fondamentale per il nostro paese poiché da quel 25 aprile 1945 l’Italia ha potuto ricostituirsi come Nazione libera e democratica.

Una data che dovrebbe raccogliere tutta la popolazione ma che, a causa di un’ancora lontana unità nazionale, crea spaccature ideologiche tra le parti.

Una pacificazione, una unione la si può trovare analizzando anche e soprattutto la storia italiana. Di questo avviso l’ex Presidente della Camera Luciano Violante: “bisogna sforzarsi di capire, senza revisionismi falsificanti, i motivi per i quali migliaia di ragazzi e sopratutto di ragazze, quando tutto era perduto, si schierarono dalla parte di Saló e non dalla parte dei diritti e delle libertà. Questo sforzo, a distanza di mezzo secolo, aiuterebbe a cogliere la complessità del nostro paese, a costruire la Liberazione come valore di tutti gli italiani”.

Come Diversa riconosciamo questa giornata (tra le varie) come patrimonio della nostra Nazione. Siamo altresì d’accordo con Gianfranco Fini quando chiede alla Presidente Giorgia Meloni maggiore chiarezza su questa data perché, come disse egli stesso durante la Svolta di Fiuggi nel 1994: “l’antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato (…) La destra politica non è figlia del fascismo. I valori della destra preesistono al fascismo, lo hanno attraversato e ad esso sono sopravvissuti”.

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