Beh, può risultare una citazione non propria dell’avvocato Covelli in Vacanze di Natale 83, ma qua non ci siamo tolti dai coglio*i il Natale bensì un Mondiale che di calcio ha meno che nulla.
Un potpourri di scandali: dalle condizioni disumane dei lavoratori ai pagamenti illeciti per poter ospitare i mondiali (ne abbiamo già parlato, controllate nei post precedenti).
A festeggiare, seppur lecitamente, non è l’albiceleste (che aggiunge al palmares il terzo mondiale) bensì il calcio. Non ci riferiamo alla partita emozionante e alla grande prestazione del “equipo” ma perché é finita questa schifezza che la Fifa ha chiamato mondiale.
Badate bene, a scrivere non è un alternativo odiatore del football, ma un calciofilo, che mastica erba e campi di periferia da quando è nato, ma che volontariamente e in maniera orgogliosa non ha visto nemmeno una partita di questo mondiale.
Si chiude quindi il sipario calcistico sul Qatar. Il calcio, seppur venduto al soldo del petrolio, continuerà a far battere i cuori dei popoli, cosa che non accade più per coloro che ci hanno rimesso la vita per questo spettacolo.
Ma come dicevano i Queen: “The show must go on”.
Evitate però in futuro di fare vostre le sofferenze altrui. Che alla fin fine parliamoci chiaro, a parte fare la figura dei buoni, dei bravi, dei giusti, non ve ne può fregare di meno.
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