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Immagine del redattoreMichele Carrani

E anche queste primarie ce le siamo tolti dai coglio*i

Il voto degli iscritti dei giorni scorsi è stato ribaltato e no, non è per merito di Alessandro Borghese.



Le primarie del Partito Democratico, aperte a tutti, iscritti e non, hanno decretato il vincitore di questa tornata interna ai progressisti: è Elly Schlein a vincere ai danni di Stefano Bonaccini. La candidata ha vinto nei maggiori centri abitati del paese, soprattutto al Nord, il Sud e Isole invece hanno fatto emergere una vocazione più riformista e democratica sociale votando la figura di Bonaccini.

Lo spostamento dell’asse del Partito Democratico è palese, la Schlein seppur di famiglia altolocata, figlia di accademici e sorella di una diplomatica, reincarna i valori della “sinistra odierna”, è simile infatti alla Cortez in America: ultrafemminista, immigrazionista e ambientalista. La convivenza all’interno del Partito Democratico di anime così diverse è difficile da immaginare: l’area riformista, quella cattolica e lib dem difficilmente non aprirà al Terzo Polo.

Queste primarie sono state aperte anche ai non iscritti, passando dalla vittoria di Bonaccini tra i primi a quelle della Schlein nelle votazioni allargate. Il concetto di democrazia dimostra ancora una volta di essere soggettivo e la candidata sicuramente ringrazierà tacitamente chi, da destra, si è recato a votar lei per alimentare una disfatta, seppur ipotetica, del Partito Democratico.

La Schlein sarà un punto di svolta: catastrofico o di ripresa. Tendiamo verso il primo, visto il modus operandi della stessa, la quale ha un’arte oratoria e tematiche più simili a Unione Popolare che ad un partito di centrosinistra.

A Destra sicuramente saranno contenti, Bonaccini sarebbe stato un competente e ottimo avversario ma con l’esito di queste votazioni l’unica opposizione presente a questo governo sarà quella interna proprio alla maggioranza

Non ci era riuscito Silvio Berlusconi, ci aveva provato con buoni risultati Matteo Renzi, forse questa è la volta buona che il figlio illegittimo del Partito Comunista Italiano e della Democrazia Cristiana chiuderà definitivamente i battenti.

Chissà che la tanto decantata rivoluzione della Schlein non avvenga davvero.

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