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Immagine del redattoreJakob Joseph Burkhart

Dialogo a San Francisco.

Questa settimana Joe Biden e Xi Jinping si incontreranno a San Francisco, un incontro dove la posta in palio è piuttosto alta.



Chiariamoci fin da subito, il vertice non metterà fine allo stallo tra le maggiori economie del mondo. Ma è un segno che i due player vogliono mantenere i legami, nonostante le tensioni commerciali, le sanzioni ‘tit for tat’ e le domande sul futuro di Taiwan. Inoltre, i leader delle multinazionali saranno spettatori molto attenti; infatti, si parlerà più di derisking che di decoupling.


Sul piatto, d’altronde, ci sono 700MLD di dollari, di cui “il 99% non ha nulla a che fare con i controlli sulle esportazioni”, ha dichiarato il segretario al commercio US, G. Raimondo, alla CNN. Xi ha detto a una delegazione del Congresso americano in visita il mese scorso che ci sono “mille ragioni per migliorare le relazioni USA-Cina, e nessuna ragione per peggiorarle”.


Ma riescono a trovare un terreno comune? Beh, innanzitutto Washington spera di ripristinare le comunicazioni fra i vertici militari dopo che sono state rotte alla luce della visita a sorpresa della Pelosi l’anno scorso a Taiwan. Biden, infatti, potrebbe giocare la carta di sostenere la ‘One China Policy’. Oltre ciò, Washington spera in una cooperazione nella lotta al cambiamento climatico e al traffico di fentanil (un oppiaceo), di cui la Cina è un grande produttore.


E gli affari? Xi terrà un banchetto con i dirigenti statunitensi dopo il vertice, nel tentativo di dimostrare che il suo Paese è aperto alle imprese straniere. Le immagini del leader cinese con i CEO americani potrebbero essere abbastanza preziose a casa sua.


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