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Immagine del redattoreLuigi Gattone

Debacle Rep o vittoria Dem?.

🇺🇸Contro qualsiasi previsione, le Midterm hanno premiato i Democratici: il GOP ottiene una rosicata maggioranza alla Camera, mentre il Senato, in attesa del ballottaggio in Georgia il 6 dicembre, resta in mano Dem – anche in caso di parità, il Vicepresidente (Kamala Harris) avrebbe diritto di voto – che anzi guadagna un seggio in più.

È un risultato storico: nell’ultimo secolo, solo in 6 occasioni il partito di opposizione ha diminuito i propri seggi nelle elezioni di metà mandato.

L’”onda rossa”, in sintesi, non c’è stata. Non c’è stata nemmeno una netta vittoria Blu o Rossa: i Dem non hanno vinto, ma Trump (non i Repubblicani) ha perso. L’ingombrante personalità del Tycoon, in particolare dopo i fatti di Capitol Hil, è accusata dall’establishment repubblicano di essere la principale causa della disfatta.

Peraltro, nei confronti diretti, molti esponenti MAGA o fedelissimi trumpiani sono stati sconfitti, diminuendo il potere contrattuale dell’ex Presidente all’interno del partito; inoltre, i Dem si sono aggiudicati anche i più rilevanti “Swing States” – Arizona, Nevada, Pennsylvania, mentre resta in ballo la Georgia.

Come già osservato nell’analisi pre-voto, la questione dirimente per le evoluzioni delle Midterm (e probabilmente per le Presidenziali del 2024) sarebbe stato proprio l’equilibrio interno al Partito Repubblicano: in caso di vittoria schiacciante, Trump ne sarebbe uscito rafforzato, soprattutto contro gli sfidanti all’interno del partito, e avrebbe potuto imporre la sua candidatura alle Presidenziali 2024. Ad ora invece, è sempre più plausibile un passo indietro da parte del Tycoon, che secondo fonti vicine sarebbe stato convinto a rimandare l’annuncio della sua terza discesa in campo, previsto per oggi: guadagna terreno Ron De Santis (governatore della Florida), vicino a Trump ma decisamente più credibile e “istituzionale”.

La componente anti-sistema di MAGA sembra quindi aver esaurito la sua spinta propulsiva, o almeno ha subito una forte battuta d’arresto. La domanda, a questo punto, è: chi raccoglierà i frutti del trumpismo?

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