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Immagine del redattoreTommaso Rossi

Come non risolvere l'evasione fiscale.

La situazione tributaria italiana è al collasso: il 47% dei contribuenti non dichiara reddito, circa 2/3 del totale dell’IRPEF è pagato dal 13% della popolazione.



Questo quanto emerge dal report “Settima regionalizzazione sul bilancio del sistema previdenziale italiano” a cura del Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali. Dati che però si scontrano inevitabilmente con la realtà: osservando infatti i consumi e le spese dei cittadini ci si rende realmente conto di come questi dati siano in realtà poco veritieri.


Come è possibile che il 13% dei contribuenti (chi dichiara dai 35000 euro in su - parliamo di circa dai 2000 euro netti al mese in su, non di miliardari) sostenga 2/3 del carico tributario totale italiano?

Com’è possibile che il 42%, quindi poco meno della metà dei contribuenti, percepisca meno di 15000 euro di reddito?

Com’è possibile che il 47% dei contribuenti non dichiari reddito (ergo sia uguale a 0)?

Una situazione paradossale, frutto di una evasione endemica nel nostro paese - molto più marcata al sud che al nord (circa il doppio osservando i dati ISTAT) - e che pone problemi territoriali molto forti. Il nord ha versato circa - nel 2022 - il 60% dell’Irpef, pari a centro, sud e isole messe insieme. Se si guarda la sola Lombardia - con la metà degli abitanti - ha versato più di tutto il sud messo insieme. Insomma, questi dati dimostrano empiricamente come l’evasione fiscale in Italia sia un dramma da cui pare impossibile uscire.


A ciò si affiancano le parole “a vuoto” di Giorgia Meloni per cui, in riferimento alle Partite Iva ha affermato come “«Noi combattiamo l’evasione fiscale, quella vera, non quella presunta”.


Come si può esprimere un concetto del genere a fronte di una evasione (stimata, si badi bene) del 70%? Uno schiaffo a chi le tasse le paga, ma capiamo che le europee sono vicine.


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