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Immagine del redattoreAsia Fiorentino

Buon compleanno Costituzione italiana.

Nel lontano 27 dicembre 1947 si assisteva alla promulgazione da parte del Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola del nostro testo costituzionale: 76 anni di storia che hanno segnato la vita di ogni generazione, che rispetto ai propri predecessori ha potuto di godere sempre di maggiori forme di libertà.


Suo fedele antenato, lo Statuto Albertino, emanato il 4 marzo 1848, era una carta concessa, breve e flessibile che si prestava facilmente ad una serie di modifiche che nel corso del tempo portarono alla perdita del suo significato. Come la storia ci insegna, il punto di svolta costituzionale si è concretizzato nel 1946, quando il popolo italiano tramite referendum scelse la Repubblica in sostituzione alla monarchia e, la creazione di un’Assemblea Costituente per la redazione della nuova Costituzione.

Entrata in vigore il 1° gennaio 1948, frutto di un compromesso tra cattolici e la sinistra, si presentava come una vera e propria novità agli occhi dei cittadini italiani essendo una carta lunga, votata dal popolo e rigida. La cruciale differenza era rappresentata dall’adozione di una procedura di revisione aggravata con doppia deliberazione e approvazione di 2/3 del Parlamento o maggioranza assoluta e successivo referendum. Ciò ha inevitabilmente reso più difficoltoso modificare il testo, costituendo al tempo stesso una garanzia per il popolo italiano affinché potesse continuare a godere di diritti e libertà statuite al suo interno.

Ciononostante, la Costituzione è stata modificata circa venti volte, quasi una volta ogni quattro anni, alcune più rilevanti di altre come la prima riguardante la composizione del Parlamento, quella sull’immunità parlamentare, la riforma del titolo V sulle autonomie locali, la modifica che ha ridotto il numero dei parlamentari ed un’altra ancora che ha abbassato a 18 anni l’età minima per votare al Senato. Infine, è stata avanzata un’ultima proposta di riforma da parte del governo Meloni volta a introdurre il premierato che prevede l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, la quale è ancora al centro di molte polemiche

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