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Immagine del redattoreMichele Carrani

A Paolo.

Il tempo passa ma alcune figure rimangono un lume di speranza in un mondo che tutt’ora sembra lontano dal risolvere le piaghe sociali che lo affliggono, e Paolo Borsellino è una di queste.

Il 19 luglio del 1992 per mano infame, con un attentato, come per il suo amico e collega Giovanni Falcone, muore Paolo Borsellino, giudice siciliano e simbolo della lotta contro le mafie. La Strage di Capaci, avvenuta due mesi prima, aveva tolto un figlio allo Stato e aperto una ferita profonda nell’animo popolare ma con la Strage di Via d’Amelio, il dolore per la cittadinanza, prima su tutte sicula, è stato così forte da rompere, sfortunatamente solo in parte, l’omertà che affliggeva interi territori del meridione.


Paolo Borsellino non era solo un Magistrato ma era sopratutto un uomo, serio, competente amante della libertà e del diritto, come diceva Giovanni Falcone: “lui crede di recuperare valori che per me sono obsoleti”. Come altri prima di lui ha pagato con la vita il suo impegno per lasciare ai posteri un’Italia più sana, migliore, libera dai soprusi di Cosa Nostra e della malavita organizzata. Ha combattuto per i cittadini, al loro fianco, con competenza e passione, senza mai scendere a compromessi perché lo Stato non media con la malavita, la combatte e la distrugge.


Cosa dobbiamo al Giudice Borsellino? Una sentenza. Ancora oggi conosciamo sì gli esecutori della strage ed i mandanti ma non chi, all’interno dei palazzi del potere ha tradito la fiducia del giudice. Come disse alla moglie: “La mafia ucciderà anche me quando i miei colleghi glielo permetteranno, quando Cosa Nostra avrà la certezza che adesso sono rimasto davvero solo”. I figli chiedono la verità e diserteranno tutte le manifestazioni in favore del padre poiché fin troppi si sono esposti solo per obbligo ma non per verità. Sono gli stessi, o i discendenti, di chi, quel 19 luglio 1992 ha girato le spalle a Paolo.


“La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”


#DiversaIta#PaoloBorsellino

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